LA RAPPRESENTAZIONE DELLA SIGNORIA ESTENSE NELLE MONETE E NELLE MEDAGLIE
LA RAPPRESENTAZIONE DELLA SIGNORIA ESTENSE
NELLE MONETE E NELLE MEDAGLIE
Dr.ssa Teresa Gulinelli, funzionario archeologo numismatico,
Musei Civici di Arte Antica di Ferrara
Il repertorio delle monete e delle medaglie con ritratto dei Signori d’Este, opera di artisti insigni del Rinascimento, ci restituisce l’ iconografia di marchesi e duchi, insieme ad una efficace narrazione del loro mondo ideale, raffigurato attraverso emblemi, imprese, personificazioni e scene complesse. Danno l’avvio a questa sorta di galleria metallica una serie di medaglie di eccezionale qualità formale, realizzate dal Pisanello per Leonello d’Este tra 1441 e 1444 e dalla Scuola che si sviluppa a Ferrara sotto l’influenza dell’operato del grande maestro. La medaglia, nata con finalità eminentemente celebrativa, riscuote immediato e duraturo successo a Ferrara, come nelle altre corti padane; così negli anni successivi molti grandi medaglisti – tra cui Petrecino, Amadio da Milano, Sperandio Savelli, Pastorino da Siena e Pompeo Leoni – magistralmente esaltano nelle loro composizioni le virtù individuali dei duchi d’Este, idealizzandone anche il ruolo politico.
A partire dalla investitura di Borso a duca di Ferrara, nel 1471, gli estensi affidano la diffusione della propria immagine pubblica anche alla monetazione. Nella moneta il potere individuale del signore trova una sintesi nella rappresentazione del suo volto; il ritratto diviene il simbolo dello stato, rappresenta il necessario sigillo di garanzia da cui deriva l’accettazione del mezzo monetale ed, al contempo, costituisce un elemento di promozione personale. Durante il ducato estense la moneta si configura pienamente come mezzo di diffusione delle idee, manifestando tramite i suoi tipi i programmi, le inclinazioni, le qualità, di cui il principe vuole fare mostra. La varietà e la ricchezza dei contenuti, la perizia tecnica e l’alto livello artistico degli incisori, contraddistinguono questa fase; tra le massime realizzazioni si ricordano la doppia in oro ed i testoni argentei di Ercole I dominati dalla rappresentazione dei miti erculei, nei quali il duca si identifica con l’omonimo eroe, e le creazioni di Giovanni Antonio Leli, che danno corpo ad episodi delle Sacre Scritture, eletti da Alfonso I a manifesto della sua pietà e devozione.
MERCOLEDÍ 28 NOVEMBRE – ORE 17,00
Spazio Crema, via Cairoli 13 – Ferrara